senza distinzioni
di classi e di colori politici, nonchè
delle Assise di Chiaiano, di cui faccio parte,
costituitesi per avanzare proposte alternative,
per impedire che venga utilizzata una cava
di tufo delle nostre Selve come discarica
per le immondizie non differenziate.
Questa volta, signora onorevole Sindaco, l'ha
fatta proprio grossa!
Con la Sua decisione ha perso la nostra stima
e s'e giocato il nostro consenso.
Non è cosi che si difendono gli interessi
dei chiaianesi e di tutti i napoletani.
Eravamo disposti a comprendere e perdonare
l'inefficienza e l'incapacità dei Suoi
collaboratori ad organizzare meglio ed a suo
tempo la gestione dei rifiuti, ma a Lei, ora,
non si può perdonare di aver mancato
ad una solenne promessa, ripetuta ogni volta
che veniva ad inaugurare la Festa della Ciliegia
di Chiaiano: «Finchè saro Sindaco
di questa Città, non daro mai il consenso
a che venga inquinato questo territorio con
una discarica!»
Solo qualche mese fa, ha nuovamente confermato
questo suo proposito: «Giù le
mani dalle Selve di Chiaiano!»
Ed io, nei miei articoli pubblicati sul giornale
locale L'altra Napoli, ho sempre
dato atto di questa Sua sensibilità
per la difesa di questo nostro territorio
e dei suoi prestigiosi frutti e soprattutto
della Sua saggezza nel valutare cio che conviene
fare per il bene comune di tutti i napoletani.
Eravamo convinti dei Suoi sentimenti di attaccamento
a questa terra e d'orgoglio per la nostra
ciliegia. Credevamo che si fosse resa conto
del valore inestimabile delle nostre meravigliose
Selve.
Non è forse questo l'unico vero polmone
ancora sano che fa respirare tutti i napoletani?
Ossia quel toccasana, quell'insostituibile
medicina per la salute pubblica, per cui tutti
i principali ospedali del Sud sono stati costruiti
vicino a queste Selve?
Siamo delusi, molto delusi e assai amareggiati
per le Sue decisioni, che tradiscono le nostre
attese. Un Sindaco che viene meno alle sue
promesse, dovrebbe aver il coraggio di dimettersi,
piuttosto che continuare a sedere su quella
poltrona.
Così, non ha fatto altro che macchiare
il candore della Sua immagine e, peggio ancora,
della Sua veste politica. Come sarà
giudicata anche dagli altri per questo Suo
ambiguo atteggiamento? Con quale fiducia si
presenterà a coloro che Le hanno dato
il consenso? E cosa dira, quando tornerà
per la Festa della Ciliegia? Una festa che,
se si dovesse verificare quanto deciso anche
col consenso della S.V, quest'anno non si
farà.
Una festa che non potrà aver piu luogo
quando la nostra meravigliosa ciliegia perderà
il suo principale pregio della genuinità.
Cara Signora Rosetta, non è cosi che
si amministra il bene dei Suoi cittadini e
non è così che si risolve il
problema dei rifiuti!
Avete deciso di togliere le immondizie dalle
strade per nasconderle dietro, nel giardino,
ma così significa solo toglierle dalle
porte e farle entrare dalle finestre e dai
balconi.
Significa avvelenare il polmone che fa vivere
questa città. Per fortuna molti si
sono accorti di questo grave errore e si sono
organizzati per evitare questo orribile scempio.
Che il Commissario Bertolaso abbia l'urgenza
di risolvere un'emergenza, puo essere comprensibile,
perchè deve dimostrare che non è
venuto qui inutilmente. Comprendiamo tutti
che le immondizie non possono rimanere per
strada ed èun problema che va risolto
al piu presto.
Ma perchè indicare una cava delle nostre
Selve, che sono state inserite in un Parco
Urbano, per essere difese, protette e messe
a disposizione dell'intera comunità
per scopi ecocompatibili?
Era dovere del Governatore della Regione e
della Signoria Vostra, trovare ed indicare
siti meno nocivi per tutti i napoletani e
piu idonei, anche a costo di spendere di più.
Ce ne sarebbero tanti di siti, volendo, lontani
dai centri urbani!
Utilizzare le cave di tufo di Chiaiano, non
solo significherebbe impestare l'aria che
respiriamo, ma inquinare anche le falde acquifere.
L'hanno detto tutti i tecnici che per questo
sito il rischio d'inquinamento è altissimo.
Significherebbe far fallire per sempre il
sogno dei napoletani di vedere realizzato
il grande progetto dell'Ente Parco Metro-politano
delle Colline di Napoli, che prevede la trasformazione
di una cava in un laghetto ed una centrale
fotovoltaica, per la produzione d'energia
elettrica.
Significherebbe anche non prendere in considerazione
la volontà di collaborare per la soluzione
del problema dei locali rifiuti con la trasformazione
dell'umido in concime di qualita, per ridare
un po' di sollievo alia nostra terra stanca
ed un po' di respiro ai nostri agricoltori.
Significherebbe uccidere o quanto meno svalorizzare
la Ciliegia Arecca, Del Monte, Malizia, Cumaiola,
fiori all'occhiello di questo territorio,
e tanti altri frutti prelibati, come il pisello
di Santacroce, l'uva Falanghina dei Camaldoli,
la mela Annurca ecc.
Intanto avete già ucciso la Festa della
Ciliegia di Chiaiano. Il Comitato, prevedendo
ciò che potrebbe accadere a questa
nostra ciliegia, ha deciso di rinunciarvi
per quest'anno. Quando ne ho chiesto il motivo
mi e stato risposto: «Come si fa a festeggiare
quando c'e un moribondo in casa!?»
E questo che si vuole? E cosi che si tutelano
le nostre risorse?
A questo punto, dobbiamo sperare solo che
questo sito non risulti idoneo allo scopo
cui lo si vuole adibire.
Si è ancora in tempo a fare marcia
indietro e collaborare con l'Ente Parco Metropolitano
delle Colline di Napoli, per far partire al
più presto quel benedetto progetto
eco-compatibile di sviluppo economico e di
creazione di posti di lavoro, per il bene
non solo dei chiaianesi, ma per la salute
e lo svago di tutti i napoletani, che potranno
usufruire finalmente di qualcosa che manca
a questa nostra disagiata e sventurata città.
Non s'interviene in un paese democratico con
decisioni autoritarie. II dovere delle Istituzioni
e di evitare che possano nascere conflitti
sociali con delle prese di posizione che non
solo ci penalizzano, ma ci umiliano e feriscono
la nostra dignita. Lo chiedo come cittadino
che è nato e cresciuto in quelle Selve,
lo chiedo a nome di tutti i chiaianesi,
Io chiedo a nome di un Comitato di cui faccio
parte, che non vuole protestare, ma che vuole
il rispetto delle regole democratiche.
A questo punto il Comitato della Ciliegia
dice no alla discarica per i rifiuti "tal
quale" e le Assise non possono che essere
d'accordo: con la discarica avremmo il moribondo
o peggio ancora il morto in casa!
Solo col fare una marcia indietro, si eviterà
il ripetersi di quei fatti che hanno macchiato
anche l'immagine di questa pacifica comunità
e si riacquisterà prestigio e consenso.
Giovanni Baiano