Qualche anno fa,
arrivò al nostro campo di volo in Sicilia un
candido Storch, aereo ultraleggero prodotto in terra
friulana, decorato dal precedente proprietario con un
vistoso Leone di S. Marco.
Poi cominciò la stagione dei raduni, e l'ingombrante
decoro destò la curiosità, ma anche lo
scherno dei piloti incontrati sui campi di volo della
Sicilia.
Fu così che nacque, quasi per gioco, ma anche
per una coscienza di dignità meridionale che
pian piano andava maturando, l'esigenza di trovare un
simbolo idoneo a rappresentare questi sentimenti.
La scoperta del blasone del Regno delle Due Sicilie
fu una folgorazione: esso identificava pienamente quei
sentimenti prima accennati, e divenne immediatamente
il nostro vessillo.
Da allora è passato del tempo, ed oggi lo stemma
campeggia orgoglioso su di un altro velivolo, il Vulcan
C-100, nato, come dice lo stesso nome e come evidenziato
dalla sua livrea rosso fuoco, in terra di Sicilia, all'ombra
dell'Etna, infatti è stato interamente progettato
e costruito dalla Società Corivi Aviation di
Catania.
Ed è con questo profondo orgoglio che noi lo
portiamo fieri in giro per la Sicilia e per l'Italia,
issando su ogni campo toccato il vessillo del Regno
delle Due Sicilie, che ci accomuna quali alfieri di
quella concreta, costruttiva e determinata sicilianità
e meridionalità che ci distingue ovunque nel
mondo.
Salvatore Bombardiere
da Messina