Il problema
dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Campania è
lontanissimo dalla soluzione. Le autorità italiane centrali,
regionali e provinciali non vogliono risolvere il problema e
preferiscono favorire gli interessi delle lobby che vogliono aprire
discariche ed inceneritori.
L’unica soluzione ragionevole ed ecologicamente valida è
la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei vari materiali
che compongono i rifiuti solidi urbani. I cittadini campani vogliono
questa soluzione ed in ogni comune dove si fa la raccolta differenziata
hanno dimostrato senso civico e spirito di collaborazione.
Le popolazioni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase si
battono per: 1) la chiusura della discarica in cava Sari situata a
mille metri dal centro abitato, che emana effluvi maleodoranti
strozzando il fiato agli indigeni e non l’apertura
della discarica in cava Vitiello. 2) Rispetto del diritto
vitale ed umano alla salute 3) Rispetto del diritto a vivere in un
ambiente incontaminato e salubre 4) Rispetto
dell’integrità ecologica del Parco Nazionale del
Vesuvio, già compromessa con la discarica in cava
Sari, affinché il Parco Nazionale del Vesuvio sia il volano
per lo sviluppo economico eco-compatibile della zona. La casta politica
della repubblica
italiana e le lobby delle discariche e degli inceneritori hanno
obbiettivi in contrasto alle popolazioni Napolitane e perseguono un
disegno economico che è di fatto amorale e criminale.
La repubblica italiana con la sua politica retrograda, approssimativa,
antiecologica ed antipopolare ha costretto le popolazioni di
Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase a forme estreme di protesta per far valere i loro giusti e sacrosanti
diritti. E’ in atto un tentativo da parte della casta politica della repubblica italiana di
criminalizzare la giusta rivolta delle popolazioni locali ed un abuso
che non rispetta i più elementari diritti umani per altro
sanciti dall’O.N.U., di esasperare i manifestanti con continue
cariche della polizia anche contropersone indifese come donne e bambini
provocando la reazioni di cittadini già scontenti per altri
motivi.
I tentativi di criminalizzazione del dissenso non sono nuovi per lo
stato italiano che sin dal suo nascere nel 1860 usando questi metodi criminalizzò la
popolazione Napolitana del Regno delle Due Sicilie definendola brigante e criminale per natura e tendenza,
così da giustificare i massacri di massa in oltre 60 paesi delle province Napolitane.
La repubblica italiana non vuole dialogare con le popolazioni campane e lo ha dimostrato con la promulgazione del
decreto legge del 23 maggio 2008 n. 90 convertito nella legge del 14 luglio 2008, n. 123
(fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/08123l.htm ) che militarizza
i siti scelti per le discariche e gli inceneritori ed allo stesso tempo consente negli stessi lo
smaltimento anche di rifiuti tossici.
Tutto questo senza che le popolazioni interessate possano opporsi, pena
essere sparati perché si è violato un
sito militare.
Sono molti i comuni di Terra di Lavoro, Principato Citeriore e
Principato Ulteriore cioè l’attuale Campania dove
la raccolta differenziata supera il 60%. Attualmente nel comune di
Napoli in soli 5 quartieri si fa la raccolta differenziata porta a
porta ovvero: Colli Aminei, Bagnoli, Chiaiano, Rione Alto e Ponticelli
interessando 90.000 abitanti e duemila negozi si sono raggiunte
percentuali altissime (fonte:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/10-novembre-2009
/napoli-porta-porta-5-quartieri-raccolta-differenziata-vola-75percento--1601991221646.shtml
). Bagnoli 87,4% , Ponticelli 77,1 %, Colli Aminei 75,6 %, Chiaiano
75,0% , Rione Alto 74,4 % (fonte: http://www.asianapoli.it/portaaporta/
).
Le discariche ormai è noto creano gravissimi problemi
all’ambiente come l’inquinamento delle falde
acquifere ed alla salute, causa le esalazioni maleodoranti. Tutte le
popolazioni che vivono vicino ad una discarica hanno percentuali di
tumori altissime rispetto alla media italiana. Gli inceneritori
producono più rifiuti di quelli che bruciano. Ad esempio
l’inceneritore di Brescia nell’anno 2000 ha
trattato 265.000 tonnellate di rifiuti. Questo trattamento ha prodotto
74.000 tonnellate di rifiuti speciali solidi. (Scorie: 58.000
tonnellate + ceneri: 3.000 tonnellate + 13.000 tonnellate di polveri
filtrate ed esportate all’estero, depositate dietro
pagamento, in miniere esaurite di salgemma) e ben 283.000 tonnellate di
anidride carbonica (CO2), principale responsabile dei gas serra! Il
totale dei rifiuti usciti dall'inceneritore è stato
perciò: 74.000+283.000 = 357.000 tonnellate di rifiuti. Ben
92.000 tonnellate in più di tutti i rifiuti inceneriti!
Questo perché per la legge di Lavoisier, "Nulla si crea e
nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Per mantenere la
combustione dei rifiuti sono stati utilizzati almeno 5 milioni di metri
cubi di metano, con un costo esentasse di oltre 2,5 miliardi di vecchie
lire! Sommando i rifiuti, con il metano e l'ossigeno sottratto
all'atmosfera per la combustione, otteniamo la stessa
quantità di rifiuti bruciata nell’inceneritore di
Brescia nel solo anno 2000.
L’apertura delle discariche favorisce le eco-mafie
perciò quando le popolazioni locali protestano contro una
discarica protestano anche contro la camorra. L’incenerimento
dei rifiuti favorisce solo il gestore dell’inceneritore che
viene pagato dallo stato con i cp6 in proporzione al peso di rifiuti
bruciati. E’ facile capire che i gestori degli inceneritori
hanno tutto l’interesse perché non ci sia il
riciclaggio dei rifiuti visto che, più si ricicla meno si
guadagna.
Dopo l’ ispezione dei commissari europei, del 28 e 29 aprile
2010 alle discariche di Terzigno, Chiamano e Ferrandelle ed
all’inceneritore di Acerra; il governo italiano per state
giudicato inadempiente rispetto agli obblighi relativi a una corretta
gestione dei rifiuti. (fonte:
http://lists.peacelink.it/news/2010/05/msg00001.html ).
L’Italia è stata condannata dall’unione
europea per le infrazioni commesse durante la gestione commissariale
del ciclo dei rifiuti.
La COSTITUENTE NAZIONALE NAPOLITANA
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